Oggi c'è una softskills di cui tutti parlano, l'Empatia.
Come nasce tutto questo interesse sull'Empatia?
Nel 2006 Obama, futuro presidente degli Satti Uniti, parlando agli studenti della Northwestern University enfatizza e riconosce il problema principale che sta colpendo il mondo intero a livello sociale chiamandolo "empathy deficit". Da allora l'attenzione mediatica americana si concetrò assiduamente sul problema, proponendo diverse soluzioni e spendendo energie nella stesura di teorie risolutive. Il più famoso fu l'economista Jeremy Rifkin che pubblicò nel 2010 il testo "La civiltà dell'empatia".
Dalla crisi del 2008 e da tutte quelle successive, a livello europeo, siamo stati costretti ad una presa di coscienza notevole: la crescita economica non è infinita. Per paura di perdere il primato economico, cerchiamo di salvaguardare quello che ci rimane chiudendoci in un guscio di indifferenza verso l'altro. Stiamo perdendo l'istinto di sopravvivenza dato dalla natura, sostituendolo con un istinto di conservazione economica. Una società individualista ha poco a che fare con l'empatia.
Da qui tutto questo interesse per l'umanità perduta, l'Empatia.
Ma cos'è l'empatia?
L'empatia è il contrario dell'indifferenza, ed è la capacità di riconoscere le emozioni degli altri come se fossero proprie, di vedere il mondo come lo vedono gli altri, senza giudizio, comprendendo i sentimenti altrui e mantenendoli distanti dai propri.
L'abilità di saper ascoltare chi c'è dall'altra parte, rappresenta la base dell'empatia. Ascoltare ed esserci.
È una softskills di fondamentale importanza e rappresenta uno degli strumenti di base per una comunicazione efficace e gratificante a tutti i livelli, personale, sociale e professionale.
L'empatia è governata da una popolazione di cellule nervose, detti i neuroni specchio.
È possibile che ci sia un processo empatico con gli oggetti?
L'empatia è associata alla condivisone di emozioni e di esperienza tra esseri umani e gli oggetti in quanto tali non hanno emozioni o esperienze proprie, ma alcune persone attribuiscono un significato particolare agli oggetti diventando, ad esempio, un simbolo di una persona cara o di un momento significativo e la persona potrebbe avere una sorta di empatia per l'oggetto, ma più che di un processo empatico si tratta di una proiezione empatica.
Ad esempio quando diamo soggetività ad un bosco definendolo triste, o in pace.
Ciò avviene quando proiettiamo in essi la nostra vitalità. Perchè un quadro, un'opera d'arte ci suscita spesso una forte emozione? Spesso non hanno un contenuto preciso, ed un messaggio chiaro che emerge, eppure riusciamo a concepire l'umanità di ciò che vediamo.
L'empatia diventa un metodo nel marketing, nella vendita, in quanto è la capacità di coinvolgere emotivamente il fruitore con un messaggio in cui lo stesso è portato a immedesimarsi. Raccontare storie che affrontano le sfide e le esperienze dei consumatori può generare un'identificazione più forte e un coinvolgimento più profondo. Mettere sul mercato un prodotto che, aldilà delle sue caratteristiche intrinseche, fa stare bene il cliente, crea empatia.
Analizzando dati e modelli comportamentali, le aziende possono personalizzare le interiazioni e dimostrare empatia attraverso risposte predittive alle esigenze dei clienti.
Nel web marketing si parla di empatia 2.0.
Un prodotto/servizio che ti emoziona fa parte di te. È empatico.
L'empatia è un'abilità e come tutte le abilità può essere allenata e sviluppata.
Massimo Sperti, Counselor


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