“Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiar se stesso.” - Lev Tolstoj
Nella quotidianità di ogni giorno si possono creare situazioni spiacevoli, anche improvvise, che producono degli effetti sul nostro organismo, il quale compie uno sforzo per adattarsi a queste sollecitazioni esterne (detti stressors), processo definito stress.
La parola stress nasce negli anni ’30 del secolo scorso e precisamente nel 1936 ad opera di un medico Canadese, Hans Selye, che lo definì come la risposta fisiologica di un organismo sottoposto ad una sollecitazione, sforzo necessario per adattarsi.
Gli stressors sono stimoli di varia natura che portano l’organismo e la psiche allo stress. Essi possono essere fisici (gravi shoc di tipo traumatici), ambientali-culturali (rumori, traffico, vicini di casa molesti), psicologici (una relazione che non va, un cambiamento lavortivo), affettivi (un evento di perdita o di lutto).
Nell’accezione comune lo stress viene visto come una cosa negativa ma in realtà non è proprio così, non sempre.
Lo stress fa parte della vita e non si parla di eliminarlo ma di gestirlo e per un’ottima gestione dello stress concetti come resilienza, coping e empowerment sono basilari.
Gli stressors vanno ad intaccare una situazione di omeostasi spingendo l’organismo umano alla ricerca di una nuova omeostasi mediante un ciclo che si compone di 4 passaggi:
- Rilassamento
- Stato di allarme
- Tensione
- Reazione alla situazione di allarme
Andare a soffermasi troppo su uno di questi aspetti può avere effetti negativi. Si ha un dispendio di energie non produttivo per migliorare le performance.
“Gli uomini non vengono angosciati dalle cose, bensì dalle opinioni che si fanno di esse.” - Epiteto
Ognuno di noi ha situazioni stressanti differenti e quindi emozioni differenti e comportamenti differenti, lo stress è influenzato dai nostri pensieri, per questo per uno stesso evento possiamo avere vari livelli di stress e per alcuni può agire in modo positivo e per altri in modo negativo.
Quando lo stress agisce in modo positivo parliamo di EUSTRESS: indispensabile alla vita, porta al raggiungimento degli obiettivi.
Quando lo stress agisce in modo negativo parliamo di DISTRESS: provoca grossi scompensi emotivi e fisici difficilmente risolvibili.
Lo stress crea cambiamenti fisici nel cervello e nel corpo (per esempio ansia, disturbi del sonno, fatica, depressione nei casi più gravi), stimola la produzione di alcuni ormoni inibendone altri, se dura per molto tempo crea danni fisici.
In una situazione di stress sostanze messaggere come la serotonina, la noradrenalina e la dopamina iniziano a funzionare male.
La serotonina è importante per dormire bene, e il primo segno di stress è proprio un sonno cattivo, la noradrenalina regolarizza i livelli di energia del nostro corpo, in mancanza si avvertirà sempre un senso di spossatezza, la dopamina è importante per la produzione di endorfine, regolatrici del senso del dolore, del piacere.
Una differenza sostanziale la abbiamo tra stress acuto e stress cronico. Il primo si esaurisce nel giro di pochi minuti o ore, il secondo si può protrarre anche per giorni, mesi e anni. In questa situazione l’organismo declina anticipatamente rispetto al programma genetico. È una situazione in cui l’organismo è più esposto all’insorgere di disturbi e/o vere e proprie malattie.
Di fronte ad una situazione di stress l’organismo è pronto a combattere e diventa importante scegliere la strategia più adatta. In un primo momento abbiamo una fase di resistenza seguita da un tentativo di adattamento a cui segue una specifica riposta allo stressor. Se la risposta sarà stata idonea avremo un ritorno all’equilibrio, adattamento. In caso contrario subentrerà uno stato di malessere fisico e mentale, esaurimento funzionale.
Come facciamo a gestire lo stress?
Un’aiuto ce lo dà il coping.
Il coping è un concetto strettamente connesso con quello di stress, infatti indica l’insieme delle strategie cognitive e comportamentali messe in atto da una persona per fronteggiare una situazione di stress. Si riferisce sia a una situazione a cui una persona agisce per evitarla si a una situazione a cui una persona si adatta. Nel primo caso parliamo di coping attivo, nel secondo di coping passivo.
Il processo di coping si compone di due aspetti distinti e contrapposti: la gestione dei problemi e la gestione delle emozioni. La prima consiste nel cercare di liberarsi del problema; la seconda nel cercare di liberarsi della sofferenza causata dal problema.
La capacità di coping si riferisce non soltanto alla risoluzione pratica dei problemi, ma anche alla gestione delle proprie emozioni e dello stress derivanti dal contatto con i problemi.
È necessario sviluppare sia l’abilità di gestire in modo pratico il problema, sia l’abilità di gestire le emozioni che ne derivano.
Altri due concetti che sono collegati a quello di stress sono la resilienza e l’empowerment
La resilienza è un processo di adattamento ed è l’abilità di fronteggiare situazioni di crisi in modo positivo, mantenendosi ad una certa distanza fisica-emozionale da esse, di riorganizzare positivamente la propria vita. È strettamente legata alla capacità di esaminare se stessi.
“Cambia il tuo atteggiamento e potrai cambiare te stesso.” - Confucio
A volte non ci rendiamo conto che noi siamo i peggiori nemici di noi stessi, cambiando il nostro atteggiamento ed il nostro comportamento possiamo risolvere molti dei nostri problemi.
Chi non si forma si ferma.
Massimo Sperti, Counselor


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